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L'Eternauta il vagabondo dell'infinito


L'Eternauta di H. G. Osterheld e F. S. Lopez

"Prima uccideremo tutti i sovversivi; poi uccideremo i loro collaboratori; poi i loro simpatizzanti; poi chi rimarrà indifferente, e infine uccideremo gli indecisi". Così diceva un generale nell'Argentina degli anni '70.


Un uomo, esso sia un artista, un agricoltore o un individuo qualsiasi, è innanzitutto la sua opera? Quello che crea, sviluppa, fa crescere? Si è così. Senza alcun dubbio. E purtroppo, alle volte, è così suo malgrado.

Un uomo è sopra qualsiasi altra cosa, il risultato del coacervo di fatti in cui è invischiato. Con cui lotta, ci si insozza, ci si prende a pugni. Molti uomini, molte storie, molti fatti, in una maniera piuttosto riduttiva compongono: la Storia. La Storia è fatta di intrighi, soprusi, viltà, lacrime e silenzi assassini. Ma la Storia è anche politica, contemporaneità e classi dirigenti corrotte costituite da burattinai sadici e permalosi. È lo scorrere del tempo, sta nelle cose da sempre e per sempre. E il tempo non è vero che è galantuomo, il tempo (storico) è innanzitutto un bastardo. Perché non torna mai indietro, ne per vendetta, ne per appianare le situazioni.

Hector German Oesterheld è stato un uomo che faceva cose. E soprattutto un autore di fumetti. Hector German Oesterheld non poltriva, non si lamentava, non si lavava i denti subito dopo aver cenato, ma aspettava un po'. Apriva un libro di Cortazar, leggeva qualche riga e poi si recava in bagno. Solo allora iniziava a lavarsi i denti mentre rifletteva su cose che riguardavano il Mondo e i tanti Mondi a cui voleva dar vita.

Era nato nel 1919 a Buenos Aires, Hector German proveniva da una famiglia di origini tedesco-spagnole. E forse era proprio tutto scritto in quella data di nascita, in quell'epoca e in quella città. Perché chi era nato in quegli anni in Argentina, negli anni '70 era nel pieno della propria vita e magari aveva dei figli, un lavoro, dei sogni. Ma tutto ciò non contava nulla perché se facevi l'amore con la donna che amavi, in quegli anni in Argentina, alla Storia non gliene fregava nulla. Anche se facevi il correttore di bozze; se scrivevi dei racconti per ragazzi; se fondavi con tuo fratello una casa editrice l'Editorial Frontera; se creavi una delle più belle opere di fantascienza a fumetti, L'Eternauta (disegni di Francisco Solano Lopez); anche sei ridevi, piangevi e ti disperavi perché avevi il fuoco nelle sinapsi del cervello. Alla Storia di tutte queste cose che facevi, in quegli anni in Argentina, gliene fregava meno di una cicca di Marlboro al mentolo buttata nel cesso di un autogrill in fiamme.


L'Eternauta di H. G. Osterheld e F. S. Lopez

E quindi sarebbe ora di dirlo, di gridarlo, di inciderlo su tutte le pietre del mondo con martello e scalpello: porci e dannati gli statisti, i golpisti e i salvatori della patria. E quindi in Argentina, in quegli anni, arrivò Jorge Rafael Videla, dittatore dal 1976 al 1981.

Jorge Rafael Videla sguardo affilato da topo di fogna e baffetti mefistofelici da sgherro di film western. Fu responsabile di circa 30000 vittime fra studenti, operai, donne incita, giornalisti, idraulici, elettricisti, grafici, illustratori e carburatoristi. La Storia conierà per loro, quelli scomparsi, le vittime di Videla, il nome di desaparesidos. Molto spesso lanciati nell'oceano, ancora vivi, da aerei militari per il trasporto truppe.

Videla era contro tutto e contro tutti, una specie di deus ex machina del grigiore civile, del terrore, del fascismo più bieco. Il suo regime si scagliava contro peronisti, socialisti, radicali, comunisti, proletari, tangheiri, scoiattoli. Nessuno, ma proprio nessuno era al sicuro, in quegli anni in Argentina.


L'Eternauta di H. G. Osterheld e F. S. Lopez

E lui Hector German Oesterheld che qualche anno prima aveva scritto L'Eternauta sembrava aver previsto tutto. Questa infatti era una storia a fumetti che era considerata da molti un anticipazione del golpe argentino, del quale risulterà vittima anche lo stesso Oesterheld.

L'autore infatti scomparve nell'aprile del 1977. Così come la stessa sorte era toccata due anni prima a due sue figlie, Beatriz Marta e Diana Irene, incinta di sei mesi. A novembre dello stesso anno invece era stata inghiottita dall'oblio anche la terza figlia Marina, e qualche settimana dopo fu la volta dell'ultima figlia Estrela Ines, uccisa dai militari insieme al marito. Una dopo l'altra le quattro figlie dell'autore dell'Eternauta sono state portate via. Mentre la Storia era voltata da un altra parte a guarda chissà cosa.

Che gliene fregava alla Storia dei tricicli, dei denti che cadono, delle tazze di latte rovesciate sulla tovaglia del tavolo del cucinotto, prima di fiondarsi fuori dalla porta di casa per andare a scuola. Tutto scorre, tutto deraglia, tutto è fasullo.

Quattro fatti inconfutabili, quattro figlie, quattro donne portate via. Annientate. E con loro il padre che ha partecipato a generarle. Dove vanno a finire quei sorrisi? E quei bambini mai nati? Da nessuna parte se non nella mente di chi pur febbricitante e timoroso non smetterà mai di vagabondare nell'infinito. Ciao Hector.


Le quattro figlie desaparecidos H. G. Osterheld

Titolo: L'Eternauta

Autore: H. G. Oesterheld

Anno:1993

Prima edizione:1957-1959

Editore: Eura Editoriale



H. G. Oesterheld con le tavole del suo Eternauta

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